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Concerto Afterhours @ Rimini (26 Settembre 2009) 4 Ottobre 2009

Inviato da LukePet in : Artisti, Concerti, Musica, Recensioni, Suoni , trackback

Fino ad oggi, su questo blog, non si è mai visto un resoconto di un concerto degli Afterhours…tutto ciò mi fa rendere conto di quanto tempo sia passato dall’ultimo live del gruppo milanese che ho visto (visto che PolloSky esiste oramai da tre anni). Da quando è uscito l’album “I Milanesi Ammazzano Il Sabato” per un motivo o per l’altro non sono mai riuscito ad apprezzare le ultime produzioni nella loro veste live; l’attesa occasione è però arrivata Sabato 26 Settembre…gli After hanno infatti suonato al Velvet di Rimini e finalmente sono riuscito ad andarci.

Afterhours @ RiminiGli Afterhours sono uno di quei gruppi che ho apprezzato dal vivo più e più volte (non ricordo neanche bene quante) e rimanere a secco di concerti per circa tre anni aveva fatto lievitare in me un mix di curiosità/desiderio/nostalgia nel rivederli di nuovo sul palco. L’evento ha calamitato dentro la mia Multipla la “cerchia” di compagni con cui da sempre ho condiviso le emozioni delle trasferte concertare.

Alle 19 di Sabato 26 siamo già in viaggio verso Rimini; la tecnologia ci viene incontro a questo giro, in dotazione abbiamo un navigatore nuovo fiammante (acquistoni-tomtom-xl-iq-routes) che ci eviterà di perdere minuti preziosi tra strade sbagliate e richieste di indicazioni. Abbiamo quindi tutto sotto controllo e l’andata scorrerà via tutto d’un fiato.

Alle 21:05 il motore della Multipla viene spento…siamo giunti a destinazione. L’obiettivo primario ora è recuperare i biglietti di cui siamo sprovvisti, ci mettiamo quindi subito in fila alla cassa del locale; dopo qualche minuto la cassa viene attivata e sbrighiamo la faccenda in pochi istanti.

Con i biglietti tra le mani ed un sacco di fame nello stomaco, torniamo verso la macchina…è il momento della cena. Birretta, panino/pizza, patatine e tante chiacchiere…è così che viene consumata la “classica” cena pre-concerto. Placato il languore allo stomaco ci prepariamo ad entrare…l’abbigliamento si alleggerisce e le vesciche si svuotano…pronti.

Entriamo nel Velvet e mentre ci avviciniamo al palco udiamo in maniera sempre più decisa la musica e le parole di Stefano Edda Rampoldi (http://www.myspace.com/stefanoeddarampoldi), artista spalla della serata. Ci posizioniamo nelle retrovie (pronti ad avanzare quando ce ne sarà bisogno), nel frattempo lo stage di Rampoldi continua…vengo in particolar modo colpito dalla canzone il cui testo recita “mi sono perso mentre andavo all’IKEA”, canzone davvero interessante che, in un secondo momento, scoprirò chiamarsi “Fango di Dio”.

Il set di Stefano Rampoldi si conclude ed il palco viene sistemato per accogliere gli Afterhours…dopo pochi minuti eccoli calcare la scena. Come noto, la formazione ha subito qualche variazione…rispetto all’ultimo live da me visto non c’è più Enrico Gabrielli mentre, al violino, Dario Ciffo è stato sostituito da Rodrigo D’Erasmo. C’è sempre Giorgio Ciccarelli, c’è sempre Roberto Dell’Era, c’è sempre Giorgio Prette e, soprattutto, c’è sempre l’anima Manuel Agnelli.

Il live inizia ed è “Dentro Marilyn” a rompere il ghiaccio…come molti, io canto ed alzo le mani al cielo, canto come in tutti gli altri concerti degli After a cui sono stato, canto e ricordo tutte le emozioni passate, canto e sono appagato. Il ghiaccio è rotto e adesso ci vuole qualcosa che aiuti a sprigionare l’adrenalina; detto-fatto, subito dopo “Dentro Marilyn” arriva “Male Di Miele”…canzone che, grazie al movimento scatenato, mi aiuterà a scavalcare file di pubblico per arrivare davanti.

Il concerto prosegue con una scaletta costruita pescando pezzi che ripercorrono tutta la discografia della band, “Sulle Labbra” (da “Quello Che Non C’è”), “E’ Solo Febbre” (da “I Milanesi Ammazzano Il Sabato”), “La Vedova Bianca” (da “Ballate Per Piccole Iene”), “1.9.9.6” (da “Hai Paura Del Buoi?”) e così via. Arriva anche il momento del brano “sanremese” “Il Paese è Reale” che coinvolge tutti i presenti nell’esclamare al cielo “io voglio far qualcosa che serva”.

La scaletta è decisamente generosa, gli After non si risparmiano di certo ed il concerto viaggia diretto con poche pause e molti pezzi suonati uno dopo l’altro; c’è spazio anche per diverse cover (alcune delle quali non ho ancora identificato).

Il movimento c’è, ma meno di quanto mi aspettassi…in passato ho assistito a dei concerti degli Afterhours in cui si sudava a flusso continuo, a questo giro invece ci sono stati diversi momenti di stasi…non so perchè, ma il pubblico mi è sembrato un pò “rigido”. Forse ci ha messo del suo la modalità con cui i pezzi sono stati posizionati in scaletta…ma mi rendo conto che non è facile, soprattutto in una setlist così corposa, trovare la “playlist” più efficace. Non sono mancati, comunque, gli individui “più umidi del normale” che al minimo contatto ti trasmettono tutto il loro bel sudore…ma siamo ad un concerto e va bene così.

Il live continua tra i vari siparietti con protagonista il duo AgnelliDell’Era, una cover di Elvis Costello e la scarica di energia propagata dall’accoppiata “Lasciami Leccare L’Adrenalina”“Dea”. Si va in pausa ed al ritorno sul palco c’è anche Stefano Edda Rampoldi, che si unisce alla band milanese per suonare una canzone.

La parte finale è un’escalation di grandi pezzi che raggiunge il suo picco nell’esecuzione di “Le Verità Che Ricordavo”, in cui Manuel Agnelli (liberatosi della sua camicia ed in pieno “Iggy Pop Style”) trasmette la sua grinta a tutti i presenti. Arriva anche “Bye Bye Bombay”…altro pezzo decisamente sentito che unisce tutto il pubblico al grido di “io non tremo”.

(fonte: http://www.youtube.com/user/caramellata)

La conclusione è affidata a “Ci Sono Molti Modi” che chiude con un fade-out di emozioni l’intera, lunga, esibizione.

Vi riporto la scaletta del concerto…è probabile che mi sia perso qualche brano per strada e non garantisco a pieno sull’ordine riportato, ma diciamo che al 90% la setlist è stata la seguente:

DENTRO MARILYN
MALE DI MIELE
SULLE LABBRA
È SOLO FEBBRE
BALLATA PER LA MIA PICCOLA IENA
LA VEDOVA BIANCA
1.9.9.6
I MILANESI AMMAZZANO IL SABATO
IL PAESE È REALE
ESTATE
NEPPURE CARNE DA CANNONE PER DIO
NON È PER SEMPRE
QUELLO CHE NON C’È
MILANO CIRCONVALLAZIONE ESTERNA
LA SOTTILE LINEA BIANCA
BUNGEE JUMPING
È LA FINE LA PIÙ IMPORTANTE
MUSA DI NESSUNO
TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE
SHIPBUILDING (Cover Elvis Costello)
LA MIA CITTÀ
LASCIAMI LECCARE L’ADRENALINA
DEA
STRATEGIE
[Canzone insieme a Stefano Rampoldi]
SANDOKAN THEME (Accenno)
IL SANGUE DI GIUDA
VOGLIO UNA PELLE SPLENDIDA
NAUFRAGIO SULL’ISOLA DEL TESORO
LE VERITÀ CHE RICORDAVO
BYE BYE BOMBAY
WHAT A WONDERFUL WORLD (Cover Louis Armstrong)
CI SONO MOLTI MODI

Il concerto è concluso, si rimane un pò nel locale per rifiatare ma poi la stanchezza inizia a farsi sentire (“abbiamo oramai una certa età”) e si riprende la strada verso casa.

Dopo una colazione in autogrill ed un paio d’ore di viaggio siamo di nuovo tutti a casa…ora si spera solo che non tocchi aspettare altri 3 anni prima di un nuovo live degli Afterhours. A presto.

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