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Aforisma #040 – Carlo Lucarelli 11 Marzo 2009

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Certe volte i pensieri si disegnano nella testa sotto forma di immagini. Si proiettano come un film a tre dimensioni, un ologramma in movimento senza bisogno di schermo. La vista, l’olfatto, i sensi continuano a funzionare all’esterno del volto, a registrare azioni e sensazioni, ma dietro gli occhi, in quello spazio ovale racchiuso tra le tempie e la nuca, lì, sotto la calotta cranica, agiscono i pensieri. A volte guidate, costruite, a volte da sole, come i sogni, le immagini si formano e si muovono, quella donna, quell’uomo, quel luogo, hanno rumori, musiche e parole che esistono anche se non si sentono, odori e consistenza che arrivano fino alla pelle e provocano reazioni vere, vere sensazioni. Quando succede non tornano indietro, non si riavvolgono come la pellicola di un nastro, ma accadono di nuovo, si ripetono dal nulla, identiche, oppure cambiano, si restringono a particolari che riempiono tutto il campo, deviano in altre facce, altri corpi, altri movimenti. La ragazza del Club freccia alata che gli cammina a fianco.
Sensazioni: bellina.
La ragazza Freccia alata in tailleur verde oliva che gli cammina a fianco e gli stringe il braccio. La mano sul suo braccio. Le unghie laccate di bianco sul suo braccio.
Sensazioni: sollievo, tranquillità, sì.
La ragazza verde oliva che gli cammina a fianco. La sua mano sulla faccia della ragazza. La sua mano sulla bocca della ragazza, le labbra bagnate, i denti.
La ragazza che gli cammina a fianco, la sua mano sulla faccia, che la spinge via.
La pistola.
Sensazioni: nessuna.
Quando nascono dal nulla, le immagini si chiamano fantasie.
Quando sono già accadute si chiamano ricordi.

(tratto da “Un giorno dopo l’altro” di Carlo Lucarelli)